17-06-2007 AUTORE: kokkina
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GP USA, HAMILTON PARTE BENE, MASSA TERZO
INDIANAPOLIS - Lewis Hamilton conquista anche l'America: l'uomo nuovo capace di sette podi in sette gare, di una velocità gentile e di una formula 1 leggera è stato il più bravo anche a Indianapolis, e ha vinto partendo e arrivando in testa. Non solo: ha anche resistito ad un attacco frontale di Alonso, che ha tentato di superarlo. Ma ma non ce l'ha fatta. Ora Hamilton è a 58 punti mondiali, Alonso a 48. Per le Ferrari America senza infamia e senza gloria: 3/o Massa, 4/o Raikkonen. Sono più brave di tutte le altre, ma non delle Mclaren (alla terza doppietta consecutiva), dalle quali sono distanti oltre dieci secondi. Questo il responso del gp USA, questi i momenti clou. - La partenza - Hamilton e Alonso scattano in prima fila, bene. Massa e Raikkonen subito dietro, ma solo il primo parte bene. Il finlandese invece, partito con gomme dure, viene stretto alla prima curva dalla BMW di Nick Heidfeld, è costretto a frenare per evitare il contatto, viene superato anche dalla Renault di Kovalainen.
Da quarto che era si ritrova sesto dopo due sole curve, e deve cominciare la sua gara dietro alla più lenta Renault, mentre là davanti le due Mclaren prendono il largo. Dopo dieci giri sono già a dieci secondi. Partenza negativa anche per Fisichella: scatta al meglio ma sbaglia due curve dopo, ricomincia il gran premio in ultima posizione ed è costretto a risalire sorpasso dopo sorpasso (su Button, Davidson, Speed, Wurz) in un gp forse divertente ma poco produttivo in quanto a punti mondiali. Finirà 9/o. La gara è tutta tra le due Mclaren di Hamilton e Alonso a sfidarsi a colpi di millesimi e Felipe Massa che le insegue a 3 secondi. Con il passare dei giri le prestazioni delle Ferrari sembrano crescere. Il ritmo di gara delle rosse, apparso inferiore nella prima parte della corsa, sembra farsi più consistente, ma è solo un'impressione. La gara però è ancora tutta da decifrare, imprevisti compresi. Come quello successo al 20/o giro quando uno dei commissari sul rettilineo centrale si lascia scappare di mano la bandiera blu che stava sventolando, e che finisce in pista travolta dai piloti in arrivo. Si infilerà sotto la Toyota di Trulli e lì rimarrà per una decina di giri. - La prima sosta - Al 22/mo giro si fermano contemporaneamente Hamilton (8,8), Massa (8,7), Heidfeld (7.7),il giro dopo Alonso, tre giri dopo Raikkonen. Le posizioni si stabilizzano: Hamilton, Alonso, Massa, Raikkonen, Kovalainen. A metà gara, in attesa della seconda sosta, le Mclaren sono là davanti, apparentemente irraggiungibili, le Ferrari le inseguono con Massa 3/o e Raikkonen 4/o, ma lontani ormai 13 secondi da Hamilton. - Il duello Hamilton-Alonso - La lotta per la vittoria è tutta interna alla McLaren, e Alonso vuol fare vedere al compagno-rivelazione di che pasta è fatto un campione del mondo. Lo spagnolo giro dopo giro rosicchia una manciata di decimi ad Hamilton, fino a presentarsi alle sue spalle staccato di mezzo secondo. Lì rimane in attesa della seconda sosta e degli imminenti doppiaggi. Vuole vedere che succederà. Hamilton peraltro pare non sentire la pressione proveniente alla sue spalle: continua la sua corsa in modo apparentemente tranquillo, la sua fluidita¿ di guida e¿ impressionante se si pensa che e¿ alla sua prima stagione, e che mai nella sua vita aveva gareggiato nello Speedway.
Deve essere stata questa apparente tranquillita¿ a far perdere la pazienza ad Alonso, che al 38/o giro decide l¿attacco: in rettilineo affonda il colpo, affianca il compagno-rivale, forse i due addirittura si toccano (stanno andando ai 33o km/h) , ma il giovane inglese non alza il piede. Con la sua ineffabile leggerezza lo fa alzare al campione del mondo. - La seconda sosta - I due capiscono con il gran premio si deciderà alla seconda sosta. Alonso si ferma al 50/mo giro (6.5), Hamilton il giro dopo (71.1). Quando torna in pista, guarda un po', è ancora primo. Per le Ferrari in defintiva un podio dignitoso, e una certezza: Sono sicuramente la seconda forza del mondiale. La seconda, però. A punti anche Kovalainen (5/o), Trulli (6/o), Webber (7o) e il giovane Vettel (BMW), che al suo esordio conquista il primo punto mondiale
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