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Fuori Luogo
07-07-2007 AUTORE: kokkina
NOTIZIE
I ROLLING STONES INFIAMMANO ROMA
ROMA - Duecentocinquantacinque anni in quattro ma il Rock'n'Roll sono ancora loro. I Rolling Stones stasera a Roma hanno regalato ai 35 mila dello stadio Olimpico una lezione di storia. Da più di 20 anni li danno per finiti, li accusano di essere la parodia di se stessi. Ma il concerto di Roma ha dimostrato che quando sono in serata non hanno rivali. Mike Jagger è stupefacente: uno dei più grandi performer di sempre, è persino difficile credere che un uomo capace di cantare così, ballare, correre, e conquistare il pubblico per due ore abbia 64 anni. Il palco è, come da tradizione, una splendida macchina tecnologica da spettacolo: fuochi d'artificio, il più grande schermo mai visto in una tournee, luci e giochi di luci mozzafiato. Keith Richards è, dei quattro, quello che accusa di più i segni del tempo, l'artrite alle mani lo condiziona, ma ha un carisma inarrivabile e sta sul palco come nessuno. Ron Wood, ha più spazio di un tempo e dimostra di essere uno dei chitarristi più completi e versatili della storia del rock.
Charlie Watts, dietro la batteria, continua a dimostrare di essere una leggenda del ritmo. In più di 45 anni di concerti gli Stones hanno allestito un repertorio che è la storia stessa del Rock: a Roma si è cominciato con Start me up, con Ron Wood subito grande alla chitarra. "Buona sera Roma, ciao Italia, è fantastico essere qui dopo 17 anni. Siete bellissimi come allora", ha detto Mike Jagger prima di cantare Ruby Tuesday. Attorno a loro si muove una band che ha i suoi punti di forza in Darryl Jones, bassista portentoso cresciuto alla scuola di Miles Davis e Chuck Leavell, pianista prezioso. In più Lisa Fischer, grande voce, e il vecchio compagno di bisbocce: Bobby Keys, sassofonista caro a tutti i fan degli Stones. Keith Richards fatica un po' con la chitarra, ma si concede un impagabile intermezzo da vecchio cantante blues, con 'You Got the Silver'. Si sa che i Rolling Stones sono la più grande rock band bianca di black music: questa sera hanno proposto un omaggio a James Brown con 'I'll go crazy', con uno strepitoso duetto tra Jagger e Lisa Fischer.
Uno dei momenti più spettacolari è quello del palco semovente che si muove fino in mezzo alla platea: lì partono gli hit con 'Miss you', 'Satisfaction', ed è persino emozionante vedere nello stadio la folla che esplode con questo pezzo che ha annunciato al mondo la rivoluzione del rock più di 40 anni fa, 'Honcky Tonk Wemen', con una lingua di gomma di nove metri che spunta dal megaschermo. Poi 'Simpathy for the devil', con mister Jagger in marsina rossa ad officiare le danze e poi 'Paint it black', 'Jamping Jack Flash' e il bis con 'Brown Sugar'. Francamente non si può chiedere di più. Ogni tournee dei Rolling negli ultimi anni è stata accompagnata dalla domanda se sarebbe stata l'ultima: dopo il concerto di Roma ci si può solo augurare che i Rolling Stones non smettano mai.
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