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Racconti
09-08-2007 AUTORE: kokkina
L'ELFO DELLA ROSA
In mezzo al giardino c'è un roseto ricoperto di bellissime rose.
Nella più bella vive un elfo quasi invisibile à l'occhio umano, anche se non possiamo vederlo lui ha un corpo ben proporzionato come un qualsiasi bambino, ha delle grandi ali che scendono dalle spalle fino a terra. Dietro ogni petalo della rosa si trova una sua stanza.
Oh , come profumavano quelle stanze e quanto luminose e trasparenti le sue pareti che erano i petali della rosa.
Durante tutto il giorno il piccolo elfo volava da un fiore a un altro o danzava con le farfalle nel caldo tepore del sole e seguendo i sentieri delle venature delle foglie. Era un viaggio lungo e quel giorno l'elfo l'aveva cominciato in ritardo e così prima di finire il sole era tramontato.
Si era fatto molto freddo e i fiori si piegavano sotto il vento. Bisognava tornare di corsa alla sua rosa-casetta. Giunto sul posto ebbe la sorpresa di trovare il fiore chiuso per la notte. Neanche una rosa era rimasta aperta e non poteva entrare da nessuna parte. Il piccolo elfo era molto spaventato: non aveva mai passato la notte fuori casa.
All'interno del fiore c'era sempre un bel calduccio ...rimanere fuori significava certamente morire. Improvvisamente si ricordò di un albero cresciuto all'altra estremità del giardino, che aveva degli strani fiori a forma di trombetta...forse poteva entrare in uno di quei fiori e trovare riparo fino al sorgere del sole. Prese il volo in direzione dell'albero ma si fermò di colpo: c'erano già due persone all'interno.
Tranquillo: erano un ragazzo e una ragazza bellissimi che gli fecero posto e lo riscaldarono tenendolo stretto a loro. Si amarono come il miglior bambino ama il padre e la madre.
"Purtroppo bisogna partire" disse il ragazzo alla ragazza" tuo fratello non mi vuole e mi manda in terre lontane fra mari e monti. Addio dolce sposa...sarete mia per sempre, malgrado la lontananza.”
La ragazza piangente raccolse una rosa la baciò e la diede al ragazzo.
Col calore del bacio i petali si aprirono e il piccolo elfo riuscì ad entrare...Sentiva dall'esterno: “Addio, Addio...”
Poi il ragazzo mise la rosa sul suo cuore e l'elfo non riuscì a dormire a causa dei battiti .
Il ragazzo camminava nel bosco buio e spesso prendeva la rosa e la baciava con ardore. Ogni volta l'elfo rischiava di essere schiacciato. I petali sentendo il calore del ragazzo rimanevano aperti.
Nel buio del bosco si nascondeva un'altro giovane: Il fratello malvagio della ragazza che approfittando di uno dei momenti di disattenzione del ragazzo mentre questo baciava la rosa lo pugnalò a morte. Poi taglio la testa del giovane e la seppellì insieme col corpo sotto le radici degli alberi.
"Adesso è morto e dimenticato...non tornerà mai più. Tutti sapevano che doveva partire per un lungo viaggio pericolosissimo durante il quale è facile perdere la vita...Non tornerà più e mia sorella non mi chiederà più che fine abbia fatto."
Con un calcio sparpagliò il fogliame sopra la tomba del ragazzo.
Ma il malvagio fratello non era solo...il piccolo elfo era caduto in mezzo alle foglie tutto tremante di paura e rabbia.
L'elfo riuscì ad aggrapparsi ad una foglia che rimase attaccata al capello dell'assassino.
La mattina presto il fratello giunse a casa, entrò nella camera della sorella che dormiva profondamente sognando il suo fidanzato partito per terre lontane. Egli la guardò con cattiveria poi si sdraiò per dormire.
Non vide il piccolo elfo che dalla foglia sul capello era sceso sul letto della ragazza. Entrato nell'orecchio della ragazza le raccontò, come in uno sogno, tutto quel che era successo indicando il posto dove era sepolto il ragazzo, poi disse:
"Questo non è un sogno e come prova quando ti sveglierai troverai sulla coperta una foglia".
Al risveglio la ragazza trovò la foglia...Oh, quante lacrime amare versò la povera ragazza! Ella non ebbe il coraggio di dire a nessuno quel che era venuta a sapere.
Di fronte alla finestra della ragazza c'era un roseto che si copriva di rose nuove ogni mese. Nascosto fra le rose l'elfo osservava la ragazza. Il fratello entrò varie volte nella stanza con un sorriso beffardo sul viso ,ma la ragazza non parlò.
Quando venne il buio la ragazza uscì da casa e andò a cercare il tiglio sotto il quale suo fratello aveva nascosto il corpo del suo ragazzo.
Trovato il corpo si sciolse in un profondo pianto. Pregava Dio di darle la morte. Avrebbe voluto portare il corpo in casa ma sapeva che non era possibile.
Allora prese la testa pallida con gli occhi chiusi baciò le labbra e tolse con mani tremanti dai bellissimi capelli il terriccio e il fogliame . Poi seppellì di nuovo il corpo e sparse meglio le foglie sulla tomba. Portò via la testa e un rametto di tiglio.
Arrivata nella sua stanza, prese un grande vaso di fiori, ci mise la testa,la ricoprì di terra e sopra piantò il rametto di tiglio.
L'elfo non riusciva più a guardare il triste spettacolo e dopo aver sussurrato “Addio...Addio” volò fuori dalla casa.
Ma la sua rosa era appassita.
"Come passano in fretta le cose buone e belle" egli pensò e dovette cercare un altro fiore con i petali caldi e di colore rosa.
Tutte le mattine volava alla finestra della ragazza che trovava sempre piangente sopra il vaso di fiori. Mentre la ragazza diventava sempre più pallida, il tiglio cresceva e si copriva di fiori.
Il fratello non capiva il legame nascosto fra la ragazza e il vaso e la sgridava dicendo che era una stupida...
Quando arrivava l'elfo la trovava addormentata vicino ai fiori del suo vaso, entrava nel suo orecchio e le sussurrava parole dolci che ricordavano quella notte d'amore sotto l'albero del giardino.
La ragazza faceva sogni sempre più dolci e lentamente, dolcemente passò dalla vita alla morte. Ormai era nell'aldilà con il suo amato.
Tutti i fiori aprirono le corolle rilasciando un profumo inebriante. Questo è il loro modo di salutare gli esseri che muoiono.
Dopo la morte della ragazza il fratello mise il vaso di fiori nella sua stanza, vicino al suo letto.
La pianta era bellissima e faceva un profumo inebriante.
Intanto il piccolo elfo aveva ripreso a volare da un fiore ad un'altro ed a tutte le anime che incontrava nei fiori e nelle piante raccontava la triste storia dei due ragazzi.
"La conosciamo...si la conosciamo, le nostre radici l'hanno sentita dalle labbra del ragazzo".
L'elfo non capì la loro indifferenza e volò a raccontare la storia alle api.
Le api andarono dalla loro regina.
Sentita la storia la regina dette l'ordine alle sue api di ammazzare l'assassino il giorno dopo.
La prima notte dopo la morte della ragazza mentre il malvagio fratello si era addormentato sotto l'alberello fiorito, da ogni fiore uscirono minuscoli spiriti quasi invisibili armati di lance con la punta avvelenata.
Nelle orecchie gli dissero delle cose che gli fecero nascere degli incubi, poi gli punsero la lingua con le spade avvelenate.
"Abbiamo vendicato il ragazzo morto" dissero e poi tornarono all'interno dei fiori.
Quando il mattino furono aperte le finestre l'elfo insieme alla regina con tutte le sue api si precipitarono all'interno ma trovarono l'uomo già morto.
La gente diceva:"E il profumo dei fiori che gli ha dato la morte."
Allora l'elfo capì e spiegò alla regina come i fiori si erano vendicati. Le api continuavano a volare intorno all'alberello. Quando un uomo volle spostare il vaso un'ape lo punse, il vaso cadde e si ruppe, tutti videro il cranio all'interno.
Allora la gente capì che il morto era l'assassino del ragazzo.
Le api volando in giro raccontarono della vendetta dei fiori e del piccolo elfo.
Dietro il più piccolo fiore ci può essere un essere pronto a raddrizzare i torti subiti.
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