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Racconti
20-11-2007 AUTORE: RussiAnnarita


Il Gufo e la Strega
C’era una volta...una piccola Strega che...ormai stanca e ferita dalla vita, decise che non avrebbe più provato a volare.
Stava rinchiusa nella sua piccola casa...a pensare...ad inventare nuove pozioni...che avrebbe utilizzato solo per lei...giusto per tenersi impegnata...Non aveva voglia di dedicarsi agli altri...se non per piccole cose.
Ogni giorno, per lei, era uguale all'altro...vedeva scorrere così la sua vita in maniera piatta e monotona...non riusciva a capire bene che razza di strega fosse...nel suo animo non c'era malvagità...né cattiveria...ma aveva perso la voglia di vivere...cercava in tutti i modi di nascondere agli occhi degli altri la sua vera natura...forse per difesa voleva apparire fredda...distaccata...indifferente...dura...che Strega strana!
Ma non aveva perso la voglia di amare. E la Strega amava, amori strani...difficili. Che le bruciavano la vita, che non la facevano dormire la notte, che non le lasciavano scelta.
A volte aveva solo voglia di svolazzare qua e là nel mondo incantato dello spazio virtuale...era curiosa di capire cos'era che struggeva l'animo umano...perché tante anime in pena? Cosa spingeva tante persone ad affidare ad un soprannome la loro sopravvivenza? Cosa spingeva Lei a farlo?
E così, di incontro in incontro, un giorno...vide un Gufo affacciandosi ad una finestra del mondo virtuale...Un Gufo come tanti altri, che portava sulla propria pelle le ferite di una vita non vissuta fino in fondo, di rimpianti e battaglie perse. Ma che credeva nelle cose in cui credeva lei. Un Gufo che non aveva perso la voglia di sognare e i cui principi erano saldi, un Gufo fatto così...
Il Gufo vide la strega e rimase incuriosito da quella visita...e nello stesso tempo spaventato, da questa strega che appariva così affettuosa con lui, abituato ad essere scacciato, considerato portatore di sventure e nella migliore delle ipotesi...ignorato.
E così negli anni il Gufo aveva costruito intorno a sé un muro invalicabile.
La Strega, da brava Strega che era, dotata di un infallibile intuito, capì che quel Gufo non era come gli altri...era speciale.. molto speciale...aveva un animo dolce, sensibile. Aveva qualcosa che la attraeva. Sapeva che in quel momento della sua vita poteva esserle di aiuto...chissà.
Diventò quasi una sfida.....la Strega cercava di abbattere quel muro...e il Gufo aggiungeva altri mattoni...la Strega gli trasmetteva dolci pensieri...gli raccontava della sua vita e lui cercava di non lasciarsi prendere più di tanto...ma in verità era ammaliato...quando la Strega non c'era...sentiva un vuoto incolmabile.
Così iniziò. Con alti e bassi, con momenti di profonda confidenza e con giorni passati senza incontrarsi. A volte credendo – sciocchi – che l’uno si disinteressasse dell’altra e viceversa. Il Gufo vegliava su di Lei la notte e il giorno la Strega lo aiutava a ritrovare il coraggio di andare avanti.
Il Gufo non capiva perché proprio quella meravigliosa creatura avesse scelto lui. La Strega non si capacitava delle riserve di lui.
Ma tant’è. La vita è strana, cattiva con chi la anela e generosa con chi se ne disinteressa. Breve per le persone realmente importanti, per chi ha molto da dare e lunga per gli esseri inutili. Non sei tu a decidere la tua vita...è lei che ti prende, che sceglie per te. Ti illude di essere libero, di fare le tue scelte, ma non è così.
Poi, un giorno, la Strega era giunta ad un bivio della sua, di vita. Aveva imboccato una strada, magari non la più facile, ma l’aveva scelta. Il suo cuore era gonfio di tristezza, nella sua testa mille pensieri vorticavano.
Poi si ricordò di lui, del Gufo che l’aveva più volte confortata, magari consigliata. Del Gufo che nulla pretendeva da Lei che qualcosa le aveva dato ma che poco avrebbe potuto darle anche se con ogni fibra del suo essere.
Così una notte, per paura di ferirlo o deluderlo...cercò in tutti i modi di allontanarlo da lei...che impresa...per niente facile...questo le costò grande fatica e tanta sofferenza...ma non ci riuscì.
Il Gufo capì...aveva capito molto della sua Strega e decise: voleva aiutarla a volare ancora, magari meglio di quanto non avesse mai fatto lui...e per farlo le suggerì di buttare via la vecchia scopa magica...di spiegare le ali come non aveva mai fatto.
Lei era convintissima che non ne sarebbe stata più capace...non volava da molto tempo con la sua fantasia...da troppo tempo aveva i piedi ormai saldi a terra...ma era incantata da tanta dolcezza e da tanta tenacia...quella notte...avvenne una strana magia...quasi un incantesimo...si sentiva il cuore pieno di amore e di calore...e gli disse: " Gufo...insegnami a volare"...
E così la Strega...
...lasciò da parte ogni inibizione e si lasciò guidare dal Gufo...insieme spiccarono il volo verso cieli mai visti...pieni di colori e luci bellissime...facevano planate incredibili...provando emozioni mai provate.
La Strega si stupiva...quello che provava era indescrivibile...gioia e commozione riempivano i loro cuori feriti e pieni di cicatrici. Erano un tutt’uno.
Quello era il primo di tanti voli che speravano avrebbero fatto insieme...anche se insieme veramente non sarebbero mai stati, se non per brevi momenti.
Ogni tanto il Gufo e la Strega si fermavano a prendere fiato in posti incantevoli che esistevano solo dentro di loro...e lì parlavano...raccontavano l’un l’altro le proprie vite passate e scambiavano pensieri sulla vita...sul dolore...sulla felicità...ponendosi mille domande e mille perché...ognuno provava a dare le risposte all'altro...ammesso che ce ne fossero...e dove non trovavano risposta si riproponevano che le avrebbero cercate insieme. Un giorno, forse o mai. Ma era bello pensarlo.
Si ritrovavano a constatare che il tempo trascorso insieme volava via velocemente...e quando arrivava il momento di lasciarsi...una strana malinconia prendeva i loro cuori...ma sapevano che un nuovo giorno o una nuova notte sarebbero arrivati presto e avrebbero vissuto ancora momenti magici insieme.
Un giorno la Strega chiese al Gufo...:"Cos'è la Felicità'?"...
Che cos'è la felicità? Il Gufo ci pensò un attimo, scosse le ali e Le disse: “la prima risposta che mi viene è...stare con te. La...seconda...invece...anche.”.“Ma...” continuò il Gufo “la risposta è un po’ più complessa e può non essere la stessa per ogni persona.
Forse la felicità è tutta qui, nel vivere ogni attimo come se fosse l'ultimo, nel cercare sempre di realizzare i nostri sogni, nel godere anche delle piccole cose.”.
...Ecco...pensò in quel momento tra sé e sé il Gufo con un brivido di tristezza...proprio quello che non sono mai stato capace di fare.
“Certo la felicità è diversa da persona a persona e rispecchia in ogni momento ciò che desideriamo di più o ciò che ci manca di più e che vorremmo con tutti noi stessi. E allora, fermiamoci a riprendere il fiato e lasciamo che i nostri pensieri si incrocino perché presto ......ritroveremo un posto stupendo dove continuare a pensare alla vita, alla felicità e al dolore. E anche se non troveremo le risposte giuste, sapremo di aver tentato...perché felicità è anche sapere di aver dato tutto per un nuovo volo magico insieme...senza tempo...senza spazio...con la tua dolce Streghetta tra le braccia.”.
E allora il Gufo pianse, dentro di sé, nel suo profondo e come mai nella sua inutile vita, sapendo che era tutto lì e che non avrebbe mai potuto darle altro, che non avrebbero mai condiviso certi momenti della vita che meritano di esserlo, sapendo che la Strega sarebbe - presto o tardi - ritornata nella sua piccola casa, nel mondo che le apparteneva e del quale lui avrebbe fatto parte solo nei suoi sogni di Gufo. Ma in quel momento era felice.
La strega sarebbe tornata alla sua vita, ai suoi amori. “Che fossero portatori di felicità e di gioia estrema” pensava il Gufo, “solo questo importa.”. Ciò che realmente era importante per il Gufo era la felicità della Strega. Che questa le venisse da amori impossibili o da storie difficili non gli importava.
Le loro esistenze, forse, non sarebbero mai più state le stesse. Il Gufo aveva ricevuto un dono grandissimo dai loro voli insieme: una scintilla della vita che nella Strega ardeva prepotentemente; la Strega – sperava lui – la certezza che ci sarebbe sempre stato, in ogni momento, in qualsiasi maniera possibile. Che l’avrebbe sempre consigliata per il suo bene, senza pensare a sé, mettendosi da parte ogni qual volta la situazione l’avesse richiesto.
Vegliando su di Lei ogni notte nei tempi a venire.



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