15-12-2007 AUTORE: FeyKiss
Si erano conosciuti molto giovani, Lui era un bell'uomo, moro, di carnaggione scura, alto, tutto muscoli e carattere, mentre lei era una bellissima donna, somigliava ad una di quelle ragazze di copertina di una rivista di moda. Si erano visti la prima volta ad un ricevimento di nozze di una cugina di lui, a Pimonte (Gragnano),in provincia di Napoli, sullo scenario di montagna in cui si trova questa località, si può mirare la campagna tutti'intorno, sullo sfondo, il mare e tutto il golfo. Sulla passegiata della terrazza del ristorante, si affolavano gli invitati alle nozze, lui era da solo, accompagnava i suoi genitori, mentre lei, una amica della sposa, era venuta accompagnata da un ragazzo che allora era per lei un amore non ufficiale. Sulla stessa terrazza si guardarono per un istante, è gia si accese una luce nei loro occhi, lui smanioso, non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, questa bellissima bruna, con occhi scuri, avvolta in un affascinante vestito da sera color fuxia scuro, scollato e lungo, con uno spacco sul fianco che mostrava tutte le sue stupende grazie divine lo aveva quasi stordito. Lei a sua volta lo aveva notato, ma non potendo far accorgere all'uomo che le era accanto che guardava, faceva quasi l'indifferente, ma nonostante questo, si girava in continuazione, per vedere dove si trovasse quel moro, vestito di nero, in giacca e cravatta molto elegante. Mentre parlava con l'uomo che l'accompagnava, di tanto in tanto con sguardi fugaci e accesi buttava gli occhi su Aldo. Aldo che era laureato in architettura, dopo la laurea non riusciva ad aveva un lavoro stabile, nonostante fosse un uomo intelligente, molto colto e laureato, cominciò a lavorare come facchino d'alberghi, girava tutta l'Italia ed il mondo, era stato mebro d'equipaggio, di una nave passeggeri ormai in fondo al mare, avava molta volontà di lavorare, questo si, ma non riusciva a trovare nulla che gli potesse dare la sicurezza di lavoro per ciò che aveva studiato. Tra l'altro non gli piaceva il lavoro che faceva, perchè era costretto per lunghi periodi a stare lontano da casa e questo lo faceva molto soffrire, ma non trovando niente di meglio, continuava a fare il facchino. Lei era una donna di casa, si occupava dei suoi vecchi genitori, quasi impossobilitati a muoversi dalla sedia, doveva badare a loro in qualsiasi necessità avessero bisogno, per racimolare qualche soldo per le spese personali, di tanto in tando lavorava in casa, infilando pallini di corallo in fili di cotone, a formare così, piccole collanine e braccialetti di coralli, che poi vendeva ad un gioielliere della zona. Durante tutto il ricevimento, non fecero altro che guardarsi a vicenda, senza dare ad intendere ad altri dell'interesse che provavano reciprocamente, ad un tratto lei si alzo dal tavolo dov'èra seduta, per andare ad aggiustarsi il vestito, rifarsi un pò del poco trucco che portava e pettinarsi, nel bagno del ristorante, lui vedendola avviarsi verso la porta del bagno, si alzo a sua volta e la segui, con la speranza di trovare il momento propizio, per poter dirgli qualcosa di carino, ma il bagno, come in questi casi è sempre affollato, anche in quel momento lo era, lei si girò di spalle al lavabo, si appoggiò con la schiena sul bordo di esso e con la testa rivolta verso la porta, lo vide entrare, ebbe come un soffio al cuore, nel vedere quest'omone bellissimo, molto alto, con espressione del viso gioioso e sorridente, con le mani in tasca, canticchiava un motivetto sottovoce come se niente fosse, si accostò al lavabo di fianco canticchiando, lei ancora girata verso la porta d'ingresso, lo guardò, lui invece fisso quei suoi occhi grandi e scuri, come due perle nere, notando l'innocenza di quello sguardo, si perse nella luce ammaliante dei suoi occhi, che lo lasciò quasi senza fiato. Per più di tre minuti non riuscì a dire una sola parola, ma ebbe la forza successivamente di sussurargli, "come ti chiami?" lei rispose con altrettanto sottile filo di voce quasi arrossendo, "Maria", quale altro nome più bello, poteva mai avere quella ragazza? quel altro nome, poteva somigliare allinocenza di quello sguardo, quel nome sconvolse la mente di Aldo, quel momento gli si era stampato in memoria come una fotografia, non riusciva a capire, così tanta bellezza e grazia, dove fossero nascoste fino a quel momento, era dolce e delicata come un fiore in un capo selvaggio, portò la mano vicino alla saponiera per far scendere il sapone, lavatosi le mani gli disse ancora un'altra cosa, "sei la creatura più bella e più dolce, che i miei occhi abbiano mai visto in tutta la mia vita", lei gli sorrise, arrossi, abbasso lo sguardo, timidamente girò la testa verso il pavimento e si allontanò, subito dopo, si sentì affascinante, bella, attraente si tocco il seno coperto da una lunga fascia di stoffa, per darsi un ultima sistemata, si chinò, portò le mani dietro alle ginocchia tirandosi il vestito e si sedette al tavolo, un complimento cosi tenero e delicato non lo aveva mai ricevuto, nessuno mai gli e lo aveva fatto fino ad allora in quel modo, quel momento scosse anche lei, ma Aldo diceva la verità, lei non è di una qualsiasi bellezza comune, è di più, è una di quelle creature di questo mondo delicate e affascinanti, tenera e innocente, è fantasticamente bellissima, sorgente limpida di purezza ed ingenuità, sognante e timida, non ribelle e docile, è la femmina per eccellenza, è la musa ispiratrice del grande poeta. "Maria" da quel giorno divenne per Aldo il centro del suo universo, il docile fulcro dei suoi pensieri, il dolce tormento dei suoi giorni infelici, la passione e la gioia di tutta la sua vita, il regalo più bello che abbia mai ricevuto su questo mondo, se Maria non fosse mai nata,lui non sarebbe mai stato così felice.
Comincia cosi la storia d'amore dei miei genitori, (Aldo e Maria), due persone da oltre ginquant'anni, profondamente innamorate l'uno dell'altra, sia per se stessi, che per la vita, per il prossimo, per la famiglia, per i figli e per tutte le cose che li circondano, ma questa storia, non sempre è andata così come l'ho scritta, ci sono stati momenti di profonda inconprensione tra i due, superare quei momenti, non è mai stato facile, hanno sofferto tanto per questo grande ed insuperabile amore, non si sono mai fatti false promesse, non si sono mai lasciati andare in facili isterismi, mai fatti compromessi, con loro stessi e con gli altri, hanno voluto amarsi con forza e passione, sono stati sempre chiari nel rapporto di coppia, rispettandosi a vicenda col dialogo, mantenendo sempre la calma dovuta in questi casi.
Dopo l'incontro del matrimonio della cugina di lui, per un periodo di tempo non si sono più incontrati, lui la cercava tra la gente, cercava di assaporarne l'essenza (di lei) tra i luoghi del primo incontro tornandoci piu volte, facendo lunghissime passeggiate, sognando di tenerla al fianco, baciarla e dirle frasi tenere d'amore, ma Maria non c'era, era sempre in casa a badare ai suoi genitori e a infilare pallini di corallo in fili di cotone, per formare collanine e bracialetti. Un giorno Aldo decise di cambiare lavoro, il Nonno paterno gi aveva lasciato una somma di denaro, decise così, di investirli in mattoni, credeva cecamente che fosse il suo futuro, divenne imprenditore edile, con la sua laurea in architettura poteva faecela, in fondo era per quello che aveva per anni studiato per laurearsi, anche quelli sono stati per lui anni difficilissimi e duri, doveva studiare e lavorate allo stesso tempo per mantenersi agli studi. Superando le mille dificoltà che questo lavoro comporta, specie in questa regione, con la somma lasciatagli dal Nonno, compro un pezzo di terra edificabile e cominciò a costruire i primi appartamenti. Maria intanto, lo ricordava, teneva in mente le cose che gli aveva detto quel giorno al ricevimento, era immensamente intenerita, non lo aveva dimenticato, ogni volta che guardava la bomboniera ricevuta a quella festa di nozze, gli venive in mente quell'uomo, il suo sguardo profondo ed espressivo, la sua presenza, il suo volto sorridente e gioioso non l'avevano lasciata indifferente, gli piaceva tantissimo quel tipo, lo pensava spesso quell'uomo, sperava un giorno di poterlo reincontrare, ma mai immaginava come poi è avvenuto, il loro secondo incontro. Era una mattina fresca di primavera, quando Maria scese di casa per fare la spesa, una delle pochissime volte che scendeva di casa, perche la spesa gli e la portavano fin sotto casa, ma quel giorno sentiva che gli dovesse capitare qualcosa di magico, Aldo intanto era in giro per la citta, per assumere alle sue dipendenze un geometra, la sua impresa che era appena nata, necessitava di una figura professionale di questo tipo, cercava una persona capace e affidabile, che sapesse svolgere il lavoro di assistente sui cantieri da lui aperti, aveva parlato poco prima con un altro architetto suo amico di vecchia data e di università, il quale lo aveva indirizzato da una persona ormai in pensione, anch'egli un tempo un bravo geometra, gli aveva detto che costui, di certo poteva sapere meglio di qualsiasi altro dove cercare, che poteva dargli un nome e un indirizzo, diede ad Aldo un foglietto, con sopra scritto la via da seguire, di corsa Aldo si precipitò a casa di costui, salì con l'ascensore, dopo aver bussato al citofono chedendo del geometra in pensione, arrivato davanti alla porta busso il campanello, gli apri il geometra, era molto anziano, Aldo si presentò come architetto, e così lo fece accomodare in salotto, cominciarono subito a discurete della necessità che aveva, doveva assolutamente trovare una persona capace ed affidabile, il geometra cominciò a fare dei nomi, dopo una mezz'ora che i due erano lì che parlavano, si udirono delle chiavi introdursi nella serratura della porta d'ingresso della casa, senza bussare, aprì ed entrò in casa una persona, il geometra sapeva bene chi era, Aldo no e incuriosito si girò a guardare verso la porta, non vide nessuno, perchè la porta era nascosta da una parete, ma ecco che di lì a poco, si udì una vocina dall'ingresso, dolcissima, quasi stridente, era di una donna, diceva, "papà sono io, sono tornata con la spesa", al quanto sorpreso Aldo riconobbe immediatamente lo stile, la tenerezza, il timbro di quella vocina mai dimenticata, l'aveva sentita quel giorno al ricevimento, "Maria" furono queste le uniche parole che aveva pronunciato quel giorno, si era proprio lei, la figlia di quel geometra al quale stava chiedendo un favore, era lei. Maria non accortasi che in salotto c'era un ospite, si avvio in cucina per deporre la spesa sul tavolo e mettere ogni cosa al suo posto, sentì le voci provenire dal salotto, in un primo momento non capì chi ci poteva essere di là col papà, ma incuriositasi, lasciò tutto com'era sul tavolo e andò a vedere con i propri occhi di chi si trattasse, (chi c'era di là seduto al tavolo con il padre) si avviò verso il salotto di casa e si fermò sull'uscio della porta bloccandosi incredula, lo riconobbe immediatamente, e sorpresa, in se stessa si disse, "cosa ci fà questo quì con papà", quell'uomo che aveva assopito i suoi pensieri degli ultimi tempi, rivolgeva una grande attenzione per lei, Aldo si alzò in piedi e la guardo sorpreso anch'egli, non immaginava nemmeno lui di trovarsi proprio in casa sua, si sorrisero senza salutarsi, il papà disse "vieni Maria, siediti quì", ma lei non si sposto dall'uscio della porta non disse una parola, Aldo imbarazzatissimo non sapeva cosa fare e cosa dire, il papà allora ruppe ogni indugio, si avvicinò alla graziosa figliola, la prese per mano, la avvicino di fronte ad Aldo e gli disse: "questa e mia figlia, si chiama Maria, ed è una bravissima ragazza" poi volse lo sguardo verso di lei e gli disse: "questo e l'architetto Aldo Giordani, è venuto qui per chiedermi un favore." I volti dei due prima imbarazzatissimi e sorpresi, si distesero immediatamente, Maria timida come sempre, voleva scappare dal salotto di casa sua, ma non lo faceva, perchè voleva guardarlo negli occhi, Aldo a sua volta era come se fosse in paradiso, Maria disse, "papà io già lo conosco", il papà rispose "ma come"!! "si l'ho incontrato al matrimonio di Lucia" "ti ricordi Lucia papà"? il papà rispose "ah si si quella tua amica che venne a trovarti tempo fa?", Maria replicò "si proprio lei" il papa ancora "aaa adesso la ricordo," poi scherzando continuò, "aaa bene,bene allora siamo già in famiglia" Aldo in un momento in cui il papà di Maria, si allontanò dalla stanza, gli disse sottovoce senza farsi sentire, "sei sempre piu carina, posso invitarti a cena stasera?" Maria abbasso lo sguardo a terra e timidamente gli disse di "si". La sera, erano le verso otto, quando Aldo si fermò sotto casa di Maria, con un'automobile presa in prestito da un operaio del suo cantiere, erano gli inizi e non aveva la forza di possedere un'automobile, oggi per fortuna le cose sono molto cambiate, ma allora non navigava nel benessere, l'aspettò per un quarto d'ora esatto di sotto, quando la vide scendere le scale, preparata e vestita come una vera donna di classe, rimase scioccato da tanta bellezza, tanta tenerezza e tantissima grazia, che la fanciulla aveva fuso in movomenti con il corpo unici, era talmente inresistibile da farlo quasi impazzire, scese in fretta dalla macchina, e ando verso lo sportello del sedile posto al fianco del guidatore, lo aprì e la fece acconodare. Scelse un localino molto intimo per quella cena, si avviarono verso la costiera Amalfitana, durante il tagitto, per rompere il ghiaccio che c'era tra i due, Aldo parlava di se, raccontava la sua vita, senza nascondergli un solo particolare, le citava dei suoi viaggi, in Italia e all'estero, quando era imbarcato sul grande transatlantico, gli raccontò una storia singolare, del sequestro della motonave Achille Lauro, per mano di terroristi efferatissimi islamici, al quale furono coinvolti centinaia di passeggeri e membri d'equipaggio, Maria lo ascoltava attentamente, come incantata, quegli occhi scuri lo fissavano per eterni minuti, era felice di sapere come si fossero salvati tutti, da un fatto così orrendo, di tanto in tando Aldo gli faceva qualche domandina sulla sua vita privata, non perchè fosse curioso di sapere le sue vicende private, anzi, anche perchè lei non ne aveva tante da raccontare, era una ragazza semplice, usciva pochissimo ed aveva altrettanti amici, ma le faceva quelle domande, per far si che uscisse da quella tremenda sua tenera timidezza, che la rendeva ancor più attarente ed inresistibile di quanto già non lo fosse, era timida, non parlava quasi mai, ma ascoltava tanto, sembrava una bimba curiosa, ma discreta, gli chiedeva i particolari di ogni vicenda che lui raccontava, era come sospesa nell'aria che respirava, non si sfiorarono nemmeno con un dito, ma da li a poco, sarebbe avvenuto il contatto, la mano di Aldo prese quella di Maria e sistrinsero come due calamite. Arrivati ad Amalfi, scesero dall'auto tenendosi per mano, passeggiavano mirando al panorama della zona costiera come due bambini, si fissavano negli occhi, sentendo una fortissima attrazione, non parlavano molto, in quei momenti non c'era tanto da dire, ma era tutto da sentirsi uniti, i cuori pulsavano di felicità, una cosa così, non si può spiegare in parole, è impossibile, erano momenti di sentimenti e coinvolgimento intensissimi, Aldo prendeva sempre più coraggio e cominciò a pogiare il braccio sulla spalla di Maria, la quale si avvicinava per stringerlo a sè, camminarono per quasi un chilometro a piedi, lungo la costiera, uno scenario incantato, magico e indimenticabile, entrarono in paese, Amalfi in quella stagione è affollata di turisti, tra la gente continuavano a tenersi stretti, all'ingresso del locale si fermarono, lui si girò verso il volto limpido ed innocente di lei, tenendola abbracciata tra i fianchi,la stringeva a se, la guardò per lunghi ed interminabili secondi, avvicinò le labbra alle sue, le sfiorò leggermente, poi apri la bocca e in un istante fu come toccare in cielo, il primo e lunghissimo bacio della loro eterna storia d'amore.
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